IL SINUOSO "PESCEVIVO"

 

Brevettato e già presente sul mercato da circa due anni, Pescevivo è una zavorra da traina che permette di "animare" i pesci morti facendoli muovere in modo adescante. Pescevivo viene realizzato in tre misure diverse, in modo da permettere l'innesco di pesci delle più varie dimensioni.

Pescevivo 1 : gr 40  -   Pescevivo 2: gr 60  -   Pescevivo 3: gr 80 

Esche: aguglia- cefalo - sgombro - sugarello - aluzzo - costardella

 

LA FORMA

Pescevivo è composto da due parti: una base di appoggio (culla) per il pesce esca e una deriva a cono. La base del cono è inclinata e, nel montaggio, viene posizionata anteriormente, con la punta rivolta verso la coda del pesce innescato. Due spilli, fusi nel piombo e posizionati sulla linea mediana, consentono di bloccare l'esca. La basetta di appoggio reca due fori: in quello anteriore viene fissata la lenza madre, mediante una girella con moschettone; in quello posteriore viene fissato il terminale.

 

L'ESCA

Per montare l'esca, si deve aggiustare la testa del pesce nella culla, facendo penetrare gli spilli nelle ossa del cranio. Il montaggio viene completato per mezzo di un piccolo elastico che è posi­zionato montato incrociato ad allacciare i quattro punti di aggancio che si trovano nei due lati della culla.

 

IL MOVIMENTO

Una volta montata l'esca su Pescevivo, si procede a controllarne il nuoto, facendola navigare di lato al pozzetto, per vedere come si comporta procedendo poi ad un eventuale aggiustamento. Se Pescevivo è stato montato perfettamente in asse, il pesce si manterrà in assetto e nuoterà battendo la coda.

 

I MATERIALI

La zavorra che funge da deriva è in piombo. La culla è in plastica dura ad alta resistenza. Gli spilli e la vite che blocca la culla alla za­vorra sono in acciaio.

 

Consigli utili

Per far lavorare al meglio le nostre esche conviene privarle della spina dorsale. Per fare questo si può ricorrere al deboner, un tubetto in acciaio che viene introdotto nel pesce dalle branchie e nel quale si fa scorrere la spina dorsale. Una volta arrivati in prossimità della coda, si tronca la spina e si estrae. Pescevivo può essere impiegato in tutti i tipi di traina: superficie, con affondatore, con guardiano, con monel. Per il suo peso, Pescevivo porta l'esca a navigare da 1 a 3 metri dalla superficie, a seconda del diametro del filo impiegato e della quantità di lenza filata in mare.

IL PESCEVIVO SI MONTA COSI'

 

Dopo aver inserito il cavetto con l'amo all'interno del corpo dell'aguglia, facendolo fuoriuscire da sotto la gola, si infila l'asola libera prima nel foro posteriore di Pescevivo, poi in quello anteriore, con il cavetto che resta affiancato agli aghi. Prima di passarlo nella deriva può essere utile fissare sul cavetto un manicotto da stringere con le pinze per creare un punto di fermo. Infatti se la deriva dovesse urtare sul fondo si eviterebbe di mettere in tensione la parte posteriore del cavetto, con conseguente perdita di assetto dell'aguglia, si porta Pescevivo sotto la testa e si infiggono saldamente gli aghi nel cranio.

      

Ora si fissa la deriva nella giusta posizione allacciando con l'elastico i quattro gancetti che si trovano agli angoli della culla

Il cavetto viene reso solidale con Il becco dell'aguglia con un elastici no o di uno spezzone di filo di rame avvolto In più spire

Anche da morta l'aguglia resta una delle esche più efficaci, ma vanno bene pure sugarelli, sgombri, cefali e altri pesci dalla forma affusolata. Con questi pesci, dopo averli trattati con Il deboner per asportare la spina dorsale, è opportuno procedere alla cucitura della bocca per evitare che l'acqua penetrandovi tenda a gonfiarli e irrigidirli.

                          GIU' NEL PROFONDO                        

 

Si chiama Trolling Meter e si può ragionevolmente chiamare «profondimetro». Vero è che il termine profondimetro fa pensare a complicati strumenti elettronici ma, in questo caso, niente è più lontano dall'elettronica quanto il Trolling Meter; Trolling meter, infatti, si usa manualmente e senza bisogno di complicati calcoli:     lo si «legge», ed il gioco è fatto.

Vediamo un po' di che si tratta. Il Trolling Meter è uno strumento che permette, con buona approssimazione, di conoscere la profondità a cui sta viaggiando l'affondatore durante la pesca a traina.

L'affondatore può essere di qualsiasi tipo, purché, ovviamente, non del tipo a palla pesante.

Per ottenere la misurazione della profondità è necessario conoscere la lunghezza del filo di traina dalla canna all'affondatore cosa possibile con l'impiego di speciali fili segnati o previa applicazione di contrassegni metrici che ciascuno potrà apporre con vernici o pennarelli speciali.

Dopo aver messo in posizione il Trolling Meter impugnandolo come indicato in figura avvicinare il filo al lato superiore del pernotto (posizione a destra o a sinistra a seconda del lato barca dal quale si sta pescando) quindi attendere il momento di maggior stabilità dell'insieme e leggere sulla scala delle angolazioni il numero più prossimo sul quale si è disposto il filo.

Si dovrà quindi seguire sulla tabella riportata sul quadrante del Trolling Meter, la riga corrispondente al numero ottenuto, sino all'incrocio con la riga perpendicolare corrispondente alla lunghezza del filo di traina. Il numero della casella indicherà la profondità dell'affondatore dal pelo dell'acqua con una ragionevole precisione.

Vi garantiamo che la spiegazione è più complessa di quanto non sia l'uso del Trolling Meter, il quale è uno strumentino geniale e semplice da usare, le cui informazioni possono essere preziose in pesca.

Il Trolling Meter, oltre che nel modo indicato in figura, può essere impugnato nel modo che risulta più comodo al pescatore dato che il quadrante con la tabella della profondità reca alla base un piombo, grazie al quale lo strumento resta sempre perpendicolare.

La confezione di vendita del Trolling Meter è un cartone con finestrella trasparente e sul retro è riportato un disegno esplicativo e le istruzioni per l'uso.

  

COME   MONTARSI   LA   TESTA

A chi avesse voglia di costruire da solo le proprie esche artificiali, possiamo suggerire una interessante  vasta gamma di "testine", in metallo o plastica e metallo, adatte al montaggio delle piume e degli altri materiali impiegati per la costruzione di artificiali, che possono essere utilizzate per la traina veloce di superficie. Ovviamente la misura dell'artificiale, a costruzione ultimata, varierà in rapporto alle dimensioni e al peso della testina, come pure alla taglia dei pesci da insidiare, alla distanza di pesca dalla barca ed alla velocità di navigazione. Infatti, nella traina di superficie, l'artificiale deve notoriamente navigare a pelo dell'acqua e non affondare troppo: ecco quindi l'importanza di usare un'esca che abbia una pesantezza appropriata.   

Naturalmente la distanza a cui fileremo l'artificiale è proporzionale alla velocità di navigazione, in quanto la stessa esca può lavorare altrettanto bene sia a 20 metri dalla poppa procedendo a tre nodi e mezzo, che a 50 metri procedendo alla velocità di cinque nodi.

Le misure piccole e medie delle "testine", siano esse in plastica che in metallo, sono particolarmente adatte per costruire piume da occhiate, sugherelli, lampughe, tonnetti e palamite e comunque qualsiasi predatore di superficie. Usando invece le "testine" nelle misure più grandi, potremo montare grosse piume di gallo più idonee ad insidiare i tonni di branco e addirittura, qualora potessimo solcare mari esotici, barracuda, wahoo o lampughe di taglia considerevole.

E' consigliabile aggiungere alla montatura, specialmente nelle misure intermedie, piume di marabù le quali conferiranno al corpo dell'esca un aspetto più voluminoso. Comunque non saranno soltanto le "testine", ma soprattutto i colori dei materiali usati per la costruzione del corpo dell'esca a far risultare un artificiale più o meno appetitoso ai vari predatori.

Dopo aver effettuato con del buon filo, del tipo di quello usato per fissare gli anelli sulle canne, il montaggio delle piume sulle "testine", non

dimenticate di incollare con cura le legature, allo scopo di conferire una certa solidità d'insieme ai piumaggi ed ai filamenti in lures o agli altri materiali impiegati nella costruzione. Per quanto riguarda le montature, adotteremo naturalmente del buon nylon che può variare da uno spessore minimo dello 0,25 ad uno massimo dello 0,60. Useremo ami a gambo lungo in acciaio dal n. 1/0 al n. 3/0, ad occhiello. A questo punto vi ricordo che la lunghezza della montatura nel suo complesso non deve essere superiore alla lunghezza della canna. Infatti, anche se tali artificiali essendo striscianti non richiederebbero l'uso della girella, è comunque utile montarne una adeguata al nylon impiegato, dal momento che spesso, durante la traina veloce, possiamo trovare attaccato all'esca qualche pezzetto di alga o altro sporco, oppure anche un pesce di piccole dimensioni che durante il recupero può entrare in rotazione.

Tale eventualità determinerebbe sul nylon spire micidiali, che ci impediranno di rientrare subito in pesca, costringendoci ad una notevole perdita di tempo per riportare in assetto il nylon. Se qualcuno ritiene che la girella possa arrecare qualche disturbo ai pesci, potrà tranquillamente nasconderla con un'altra piuma più piccola di quella adottata in pesca o con un piccolo octopus colorato. E ora, buon lavoro! E chissà che tra tutte le esche create dalla vostra fantasia, non venga fuori quella davvero "micidiale".


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